giovedì, 19 Dicembre 2024

Scoppia il caso del call center, Ita nel ciclone si giustifica: noi parte lesa

Bufera su Ita Airways dopo che la compagnia non si è presentata al ministero del Lavoro per il tavolo Covisian, la società che gestiva il call center della newco e che ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 221 addetti. Il tavolo si è chiuso con un nulla di fatto ed anche Almaviva Contact, presente all’incontro, alla fine ha annunciato la procedura di licenziamento collettivo per 308 lavoratori di call center. Al momento non è ancora chiaro se il tavolo riprenderà.

Irritato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che ha definito “molto grave” e “ingiustificabile” l’assenza di Ita al tavolo. “L’indisponibilità al confronto e la mancanza di riguardo istituzionale non può essere sottovalutata”, ha detto Orlando. “Chiederò al collega Franco e agli altri ministri coinvolti un confronto per concordare insieme le iniziative conseguenti”, ha aggiunto, facendo presente che “il ministero del Lavoro si è sempre reso disponibile a collaborare con Ita per gestire con l’impresa i passaggi più difficili di questi mesi”.

Sulla vicenda intervengono anche alcune cariche istituzionali siciliane visto che su 221 licenziamenti, 206 sono lavoratori palermitani. Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, definisce l’assenza di Ita “tanto offensiva quanto intollerabile” e chiede un “tavolo risolutivo” mentre per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, “il rifiuto di Ita di partecipare è una ignobile provocazione”.

Si dicono “sgomenti” i sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil al termine del tavolo, parlano di “sfregio al governo” da parte di Ita e annunciano una “vertenza dura” a sostegno dei lavoratori.

Dal canto suo la nuova compagnia di bandiera spiega la propria posizione in una missiva mandata allo stesso ministero del Lavoro, in occasione del tavolo, elencando nel dettaglio i motivi della sua assenza. In primis sottolinea di non essere stata presente perchè si ritiene “parte lesa” a seguito “della rottura unilaterale da parte di Covisian del contratto di fornitura del call center” e ritiene “responsabile” esclusivamente l’azienda “che non ha dato seguito ne’ al contratto sottoscritto con Ita ne’ all’intesa sulla clausola sociale relativa ai dipendenti Almaviva”. L’azienda parla quindi di un “venir meno del rapporto di fiducia tra le parti, e l’avvio delle relative azioni legali”. Nella missiva Ita segnala “l’enorme disagio causato da Covisian a tutti i clienti e alla compagnia, con livelli di servizio scesi da un tasso di risposta del 98% a valori del 26%, nel periodo pasquale e all’inizio della stagione estiva”. E rimarca anche “la velocità del processo di assunzioni generata dall’improvvisa decisione di Covisian” oltre alla “formazione di un call center interno, che, per far fronte all’estrema emergenza, conta già circa 150 assunti, di cui più del 50% lavoratori Alitalia in Amministrazione Straordinaria”. E su questo punto Ita fa notare “il rispetto dell’impegno alla ricollocazione dei lavoratori Alitalia in Amministrazione Straordinaria, in linea con gli accordi firmati all’atto della partenza della nuova compagnia”.

Alle accuse di Ita ribatte a stretto giro Covisian che la diffida “dal continuare a rilasciare al mercato informazioni non veritiere e gravemente lesive della sua immagine e reputazione”. Intanto però Almaviva Contact ha presentato un ricorso contro la posizione intrapresa dalla stessa Covisian e per il prossimo 26 aprile è prevista un’udienza al tribunale di Roma.

Intanto stamagttina a Palermo si è svolto un sit in alla stazione Notarbartolo organizzato dalle segreterie territoriali Slc Cgil – Fistel Cisl – Uilcom Uil – Ugl tlc per appoggiare la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori Covisian e Almaviva. “L’ incontro al ministero tenutosi ieri – dicono i sindacti – in cui ITA diserta il confronto ha indignato e offeso i lavoratori e l’intera comunità palermitana. È un fatto irresponsabile che rischia di trasformarsi in un vero e proprio massacro sociale. Un atteggiamento che mette in discussione l’autorevolezza dei tavoli ministeriali nonché la sopravvivenza di tutto il settore che rappresentiamo. Chiediamo al Governo e alla sua massima espressione, il Presidente del Consiglio Draghi, un intervento immediato e risolutivo nei confronti di ITA, società al 100% di proprietà dello Stato, alla quale è stato permesso di avviare una gara al massimo ribasso che elude proprio le leggi italiane”.

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