martedì, 24 Dicembre 2024

60 borghi trasformano l’Isola in un unico museo a cielo aperto

Il 2024 è l’anno del turismo delle radici e i piccoli borghi siciliani non possono perdere questo treno. Ecco perchè a maggio, per tre weekend, i piccoli comuni siciliani si trasformeranno in un unico museo diffuso da vivere fatto di luoghi, tour ed esperienze. Con un unco obiettivo portare i turisti alla ricerca delle proprie origini fatte di sensazioni, comunità, luoghi inediti alternativi ai soliti tour. Dunque, dal 10 al 26 maggio per i tre weekend di primavera è in programma il Borghi dei Tesori Roots Festival. Poi, tra settembre e ottobre, per otto weekend, l’ormai celebre Festival Le Vie dei Tesori approderà in diciotto grandi città, a partire da Palermo, dov’è nato diciotto anni fa.

“Un progetto nato nel 2006 a Palermo che pian piano si è esteso a tutta la Sicilia e oltre, un progetto nato per restituire ai cittadini l’amore per i propri luoghi, per costruire comunità a partire dal proprio patrimonio, e che pian piano si è trasformato in un grande attrattore turistico. Quest’anno, intrecciandoci con l’Anno del Turismo delle radici, accanto al Festival abbiamo costruito un’offerta turistica permanente che guarda agli otto milioni di siculo-discendenti sparsi per il mondo. Sperando di farli tornare, scoprire, investire sulla terra delle loro origini”, ha detto Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori, presentando il progetto alla Bit di Milano insieme a 25 sindaci in rappresentanza di alcuni dei 61 piccoli comuni che hanno sposato il progetto. E da Giuliana è arrivato anche il fornaio Franco Arcuri che ha preparato in diretta (e raccontato a Giusi Battaglia, protagonista applaudita del format Giusina in cucina) la famosa “tabisca”, la focaccia antica e popolare del suo paese.

“È un’opportunità importantissima per tutti noi. Non è facile cambiare le cose ma è ancora più difficile mettere in connessione le esistenti. Le Vie dei Tesori ha costruito una rete che è un valore straordinario”, ha aggiunto Maurizio Giambalvo, coordinatore per la Sicilia del progetto PNRR “Turismo delle Radici” del Ministero degli Esteri.

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