sabato, 27 Aprile 2024

Le Vie dei tesori debutta a Corleone con 8 luoghi e 3 esperienze

Diciotto “santi”, le straordinarie sculture lignee un tempo ricoperte da foglia d’oro, datate tra ‘500 e ‘700, che erano tra i protagonisti della storica processione del Corpus Domini a cui “partecipavano” tutte le 44 statue provenienti dalle diverse chiese di Corleone; un corteo emozionante e molto sentito, ma che non si realizza più dal 1954. Un’occasione per riviverlo sarà data dalla grande mostra “Di seta e di legno. Tessuti e simulacri delle chiese di Corleone nella Chiesa Madre e nel Tesoro di San Martino”, che si è già aperta alla Matrice e che sarà visitabile per il festival Le Vie dei Tesori che inizia sabato 16 settembre e va avanti fino all’1 ottobre. Alle statue presenti nella Chiesa Madre se ne sono infatti aggiunte altre sette dalle chiese della città, tutte splendide realizzate da artigiani artisti nel corso degli ultimi quattro secoli. Nasce così un vero percorso devozionale e storico, che permetterà di entrare nel cuore della città.

Non c’era migliore occasione per Le Vie dei Tesori che quest’anno debutta a Corleone con visite a otto luoghi scelti con cura, tre esperienze imperdibili – tra cui appunto, la mostra – e una passeggiata d’autore alla ghost town di Borgo Schirò, il sogno fascista che avrebbe dovuto combattere il latifondo. Lo racconteranno i giovani della community Ascosi Lasciti.

“Ci fa piacere accogliere un festival che coglie la bellezza di un borgo colmo di storia. La Corleone sprofondata in un abisso invalicabile fino a pochi anni fa, è dimenticata in nome di un rinnovamento morale, etico e storico, un cambiamento dinamico che si propone alla comunità” dice il sindaco Nicolò Nicolosi.

 

A Corleone naturalmente il festival è tutto nuovo, ma i luoghi dove si entrerà per la prima volta, sono parecchi.

La mostra Di seta e di legno permetterà di visitare la chiesa Madre, ammirando i diversi simulacri parte del percorso, ma non bisogna perdere la splendida Chiesa del Carmine, tutta bianca e oro: e si avrà subito una vertigine visiva appena si entra nell’adiacente oratorio di Maria SS. del Carmelo dalla volta dipinta con colori accesi: c’è anche la copertura della cripta sotterranea dove venivano sepolti i confrati.

Poi si passa alla trecentesca Chiesa di Sant’Agostino e ancora la Chiesa di Santa Rosalia, nata subito dopo il ritrovamento delle ossa della Santuzza sul Montepellegrino: possiede un campanile con la tipica grata a “petto d’oca” e una volta a botte interamente decorata a motivi floreali. E ancora, la cinquecentesca Chiesa e l’oratorio dei Domenicani (che è in cattivo stato ma si vedono ancora gli arredi settecenteschi) con la cripta sotterranea (nella foto sotto).

 

 

Saranno invece una vera scoperta altri due siti: l’ex Ospedale dei Bianchi e il Monastero del Santissimo Salvatore. Sarà anche possibile (con un’esperienza a parte) salire fin sulla cupola e da lassù lasciarsi affascinare dal bellissimo panorama su Corleone, sulle due “sentinelle”, la Torre dei Saraceni ed il vecchio carcere (eremo di San Bernardo); e sulla Cascata delle Due Rocche, un paradiso naturale straordinario, con il suo salto di 18 metri, e il canyon scavato nella roccia.

L’ultimo luogo è legato alla storia recente di Corleone, simbolo della sua voglia di rinascita nel segno dell’impegno antimafia: il CIDMA, Centro internazionale di documentazione sulla mafia e sul movimento antimafia, nato nel 2000 nel complesso San Ludovico del XVII secolo: fu inaugurato dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e dal vice segretario generale delle Nazioni Unite, Pino Arlacchi. Lo studio e la conoscenza del fenomeno mafioso si snoda attraverso i vari ambienti: importante la “stanza dei faldoni” con i documenti del Maxiprocesso (e le dichiarazioni del pentito Buscetta); e la “stanza del dolore” con le fotografie di Letizia Battaglia e della figlia Shobha. Nella “sala Carlo Alberto Dalla Chiesa”, si riconoscono i volti dei boss mafiosi: Totò Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella.

Tra le esperienze del festival, anche una curiosa degustazione guidata: siamo all’azienda Vescera che dagli anni ’70 nello storico stabilimento di Carlentini trasforma i grani antichi di Sicilia, ma che pochi mesi fa ha rilevato un pastificio artigianale a Corleone: qui vi spiegheranno la nuova produzione di pasta bio durante un’approfondita tasting & cooking class.

Infine, Ascosi Lasciti condurrà alla scoperta di Borgo Schirò, in aperta campagna a una ventina di minuti da Corleone: il più grande dei “sogni” fascisti di riqualificazione del territorio, nato tra il 1940 e il 1942, intitolato a un giovane bersagliere arbëreshë, Giacomo Schirò che durante la festa del paese negli anni ’20 fu trucidato con 53 coltellate. E’ una vera ghost town con la scuola, una trentina di alloggi, chiesa e canonica, una piazzetta con una fontana, la rivendita tabacchi e un negozio di alimentari, l’ambulatorio medico e il laboratorio antimalarico. Edifici fantasma, completamente abbandonati.

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