La lettera scritta da Michele Burgio de I viaggi di Michelone, intrisa di preoccupazione e disperazione, sta alimentando solidarietà ed un vivace dibattito sull‘abusivismo. Sul tema è intervenuto con un suo pensiero, ma anche una opportuna puntualizzazione, Vincenzo Lo Cascio, general manager del Tour Operator Il Tuareg che ricorda la normativa che regola i ‘pacchetti turistici’, il cui decreto legislativo 79/2011 detta le caratteristiche di coloro che, in ambito professionale, possono stipulare un contratto di vendita del così detto ‘pacchetto turistico’.
“Molto chiaramente – scrive Lo Cascio – Il Codice definisce il pacchetto turistico quell’insieme di più servizi e che la sua costruzione, e conseguente vendita, è materia riservata alle Agenzie di Viaggi con regolare stipula di contratto ove le parti firmatarie sono esclusivamente l’Agenzia stessa ed il Viaggiatore Contraente per se e per eventuali terzi.
Quindi l’abusivismo, nella fattispecie dei viaggi, nasce esclusivamente in mancanza di un contratto e di una partita 74 ter (che ne regola gli aspetti fiscali) in quanto ciò determina ‘senza licenza’.
Un soggetto che non sia agente di viaggio non può sottoscrivere un contratto di viaggio in veste di Agenzia ma, se coinvolto nel viaggio, lo può fare quale viaggiatore contraente per se e per terzi.
Ne deriva che, in presenza di pacchetto turistico regolarmente confezionato da Agenzia di Viaggi cat. A illimitata e veicolato attraverso Parrocchie, Enti Pubblici e Privati, Associazioni ecc, non costituisce alcuna elusione alla normativa che regola la vendita di pacchetti turistici né, tanto meno, una evasione fiscale ai danni dello Stato.
Ben altra cosa l’operare senza intermediazione di Agenzia a fini di lucro dai Soggetti precedentemente riportati o da privati senza licenza: sottolineo a fini di lucro in quanto solamente in presenza di lucro l’Agenzia delle Entrate può intervenire e sanzionare chi organizza gite,viaggi ed escursioni senza licenza di agenzia di viaggio.
Delineata la figura dell’abusivo, diventa normale, per chi la lotta all’abusivismo la estende a tutti i settori merceologici nella quotidianità, denunciare fatti comprovati appunto alle Autorità preposte in prima persona: rispetto le associazioni di categoria e gli uffici in assessorato, ma questi non possono denunciare per sentito dire o per segnalazioni arrivate da parte di conoscenti o associati che non si assumono la responsabilità di fare un personale esposto.
Le autorità preposte non intervengono se non contattate nei modi e nei termini previsti, provate a formulare il 117 quando siete certi che un qualsiasi abuso fiscale si sta perpetrando…altrimenti meglio un religioso silenzio”.