giovedì, 28 Marzo 2024

Web non è problema, ma vietato giustificare abusivismo

Il commento di Cettina Sicilia alle dichirazioni di Tranchida al termine della Conferenza Turismo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il commento di Cettina Sicilia di Esse Più Viaggi di Palermo, anche lei a proposito delle dichiarazioni che Daniele Tranchida, assessore regionale al Turismo, ha rilasciato al termine della Conferenza regionale sul Turismo.
"L'assessore Tranchida – scrive Cettina Sicilia – ha incredibilmente perso una buona occasione per assicurare, semplicemente esercitando la funzione istituzionale attribuitagli, l'attuazione di normative caratterizzate sinora da una incomprensibile e prolungata desuetudine. Forse non è del tutto superfluo ricordare che l'assessorato regionale al Turismo è, oltre alla Fiavet, se non si vuole considerare l'immagine negativa dei corporativismi usata e purtroppo anche abusata presso l'opinione pubblica da qualche tempo, l'organo addetto alla tutela della professionalità di tutti gli agenti di viaggio e che rilascia loro la licenza di esercizio dopo avere preliminarmente conferito con apposito provvedimento anche la qualifica di Direttore Tecnico, figura indispensabile e condicio sine qua non per l'esistenza di una agenzia di viaggi. Certo, le regole possono essere cambiate. Qui non è in discussione l'avvento, peraltro positivo, di internet nel mondo del turismo, essendo il web uno strumento divenuto essenziale per tutti nella misura in cui sia usato con le opportune attenzioni, quanto l'esercizio abusivo di una professione che non può essere giustificato tout court con il generico rilievo di una presunta priorità di operare in sinergia per risollevare un settore in crisi. Questo è il messaggio che purtroppo ha trasmesso il Prof. Tranchida, ci si augura non corrispondente alle sue intenzioni. Forse – conclude – l'assessore dovrebbe precisare che la sinergia, necessaria, è degna di questo nome nella misura in cui gli attori di essa siano soggetti paritari con uguali diritti purché commensurabili ad altrettanto uguali doveri".

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