lunedì, 23 Dicembre 2024

Il Parco degli Iblei presto realtà, manca solo ok del ministero Ambiente

Passo avanti per sbloccare l’istituzione del Parco nazionale degli Iblei. Nei prossimi giorni, la Regione Siciliana trasmetterà al ministero dell’Ambiente la richiesta di avvio dell’istruttoria, frutto di un sano confronto con le istituzioni locali e gli enti territoriali.

“Abbiamo esercitato – commenta il presidente Nello Musumeci – un delicato ruolo di mediazione e coordinamento tra i vari attori. Siamo riusciti ad arrivare a una proposta unitaria di Parco che rispetta le esigenze e le aspettative di tutti gli organismi coinvolti. Adesso attendiamo soltanto il via libera dal Ministero, per il raggiungimento di un importante obiettivo qual è il riconoscimento nazionale di un’area dalle grandi potenzialità”.

Giungono così a conclusione i lavori del Tavolo tecnico interprovinciale, formato dall’assessorato regionale all’Ambiente, dalla Città metropolitana di Catania e dai Liberi consorzi dei Comuni di Ragusa e di Siracusa. Un momento di confronto che ha portato alla condivisione di un documento cartografico unitario, che tiene conto delle specificità territoriali e delle relative perimetrazioni.

“La creazione del nuovo Parco – sottolinea l’assessore all’Ambiente Toto Cordaro – è un’occasione storica di sviluppo per il territorio, che potrà consentire di attirare nuovi finanziamenti”.

Rientrano nel Parco degli Iblei le ex Province di Catania (116,59 chilometri quadrati), Ragusa (389,58) e Siracusa (955,79). I Comuni che ricadono nella proposta del Parco sono: Licodia Eubea, Militello in Val di Catania, Vizzini, nell’area etnea; Ragusa, Chiaramonte Gulfi, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, in provincia di Ragusa; Avola, Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Floridia, Francofonte, Lentini, Melilli, Noto, Palazzolo Acreide, Rosolini, Siracusa, Solarino, Sortino, Priolo Gargallo, nel Siracusano.

La proposta, che verrà inviata al ministero dell’Ambiente in settimana, comprenderà sia le riserve naturali Pantalica-Valle dell’Anapo, Cavagrande del Cassibile e il complesso speleologico Villasmundo-S.Alfio, sia i Siti di importanza comunitaria (Sic), le Zone speciali di conservazione e le Zone di protezione speciale.

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