Niente voli e crolla il turismo nel ragusano, Confcommercio: è crisi ovunque
08 Agosto 2025, 12:51
L’effetto Montalbano non traina più Ragusa? Colpa della mancanza di collegamenti, soprattutto aerei, e dell’addio di Ryanair. Ne sono convinti gli operatori turistici locali ascoltati da Repubblica Palermo. SI scopre così che alla Casa di Montalbano, oggi b&b di categoria superiore, arrivano soprattutto americani, spagnoli, sudamericani. E che al ristorante del commissario il calo si aggira al 40% di meno.
A Scicli, dove il municipio è il commissariato della fiction, negli anni del picco turistico la media era di 205 mila visitatori all’anno. Oggi sono scesi a 175mila.
A Ragusa Ibla, la Vigàta della fiction, i turisti ci sono, ma sono cambiati. Sono soprattutto mordi e fuggi, arrivano in pullman, fanno il giro e ripartono. Senza spendere.
Il Castello di Donnafugata resta invece una tappa fissa. Oltre 100 mila presenze nel 2024, con un incremento significativo nelle settimane successive alla puntata di “Ulisse — I luoghi di Montalbano” con Alberto Angela.
Così come Marina di Ragusa, la parte più vitale della costa con il suo porto turistico e le spiagge libere. Qui l’effetto Montalbano non è mai stato decisivo anche grazie alla presenza dei maltesi che arrivano col catamarano. A giugno, infatti, è partito il Ragusa Express, il collegamento marittimo tra Malta e Marina di Ragusa.
Intanto, secondo la Regione, nel ragusano si è passati da 1 milione 288 mila presenze turistiche nel 2023 a 1 milione 405 mila nel 2024: +9,1%. Le strutture ricettive sono aumentate da 2.970 a 3.680, con un +15,6% dei posti letto. Cifre che non tengono conto della crisi di Comiso, iniziata a fine 2024.
Per Giovanni Occhipinti, vicepresidente di Federalberghi provinciale, “l’effetto Montalbano ha spinto una crescita rapida dell’offerta ricettiva. Si pensava che il turismo potesse decollare, grazie all’aeroporto operativo e alla visibilità garantita dalla serie in Rai. Ma oggi mancano questi elementi. Strutture simbolo come il Club Med e il Donnafugata Resort sono chiuse. Abbiamo costruito tanto, ma su basi fragili”.
Secondo il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, però, l’aeroporto rappresenta una criticità da sanare, ma non è la causa unica del fenomeno”. Manenti infatti riporta i report diffusi da Istat secondo cui la flessione del turismo in Italia nel 2025 è un fenomeno nazionale: le prenotazioni alberghiere segnano un calo medio del 12%, dovuto a cause ben identificate, dall’inflazione turistica, fino alle incertezze geopolitiche internazionali. Dunque parlare oggi di “assenza di turisti in provincia come se fosse un’anomalia locale rischia di essere una lettura parziale e fuorviante”, secondo Manenti.
“In questo contesto – prosegue Manenti – il tema dell’aeroporto viene utilizzato come casus belli. La realtà, però, è ben più articolata e condizionata da dinamiche che esulano dal potere decisionale e operativo della gestione dello scalo ibleo. Una gestione che oggi subisce gli effetti della contrazione turistica tanto quanto un albergatore, un ristoratore o un tassista. Non sono uno la rovina dell’altro, ma cooperatori per trovare una soluzione e rilanciare un territorio che anch’essi amano. La Sicilia, men che meno la provincia di Ragusa, non ha bisogno di polemiche, ma di un confronto serio e di una strategia chiara, condivisa e soprattutto di lungo termine”.