Un piano per salvare 291 Comuni siciliani
17 Luglio 2025, 11:09
Sono sempre più spesso meta di un turismo esperienziale, tappe di itinerari cicloturistici o dei cammini religiosi, bellissimi borghi che però devono affrontare il grave problema del declino demografico. Ecco perchè il Piano Strategico nazionale delle aree interne parla di “spopolamento irreversibile”: un numero non trascurabile di Aree interne si trova già con una struttura demografica compromessa (popolazione di piccole dimensioni, in forte declino, con accentuato squilibrio nel rapporto tra vecchie e nuove generazioni) oltre che con basse prospettive di sviluppo economico e deboli condizioni di attrattività. Queste Aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza ma non possono nemmeno essere abbandonate a sé stesse. Hanno bisogno di un piano mirato che le possa assistere in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento in modo da renderlo socialmente dignitoso per chi ancora vi abita.
In Sicilia il problema riguarda 291 comuni che insistono nelle 72 aree selezionate considerate aree interne, abitate da circa 2 milioni di abitanti.
Per Giosuè Catania, presidente di Cia Sicilia Orientale, “considerare alcune comunità come condannate al declino significa accettare la marginalizzazione di intere fasce della popolazione. Un Paese civile non può permettersi di lasciare indietro nessuno. Le conseguenze del declino sarebbero gravi per l’intero Paese. Serve un Piano Nazionale di Rinascita con strategie mirate per rivitalizzare le aree interne, creando opportunità di lavoro e promuovendo la valorizzazione delle risorse naturali. Così come è necessario incentivare le attività economiche attraverso una fiscalità di vantaggio e delle premialità che rendano appetibili gli investimenti per rivitalizzare territori e paesaggi di una bellezza indescrivibile. Solo attraverso un’azione congiunta e mirata sarà possibile invertire la tendenza e restituire vitalità a queste terre ricche di storia e potenzialità”, conclude.
L’allarme era già stato lanciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l’ultima visita a Militello Val di Catania, con la richiesta di interventi urgenti per contrastare il fenomeno dello spopolamento.