La Sicilia del turismo è a una svolta: mentre un’indagine di Assoturismo parla di 175 imprese chiuse a fronte di 111 aperte, con un saldo in negativo di 64 aziende, gli imprenditori del ricettivo apsettano la data del 28 febbraio. Da quel giorno infatti sarà possibile accedere ai fondi della misura “Incentivi finanziari per le imprese turistiche” (IFIT), promossa dal Ministero del Turismo e gestita da Invitalia.
E intanto anche il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci si dice ottimista: “Credo che il peggio sia alle nostre spalle, già si può stare all’esterno senza mascherine. Penso che anche all’interno, seguendo alcune regole, potremmo togliere presto le mascherine e poi guardare alla ripresa economica. La Sicilia torna a essere affollata da turisti”, ha evidenziato il Governatore. “In alcune località dell’isola c’è un giustificato ottimismo perché le prenotazioni vanno a gonfie vele. Quindi bisogna ottimisti, bisogna guardare al futuro con entusiasmo perché questa terra pian piano si sta rialzando per ridare speranza chi l’aveva persa”.
Non è dello stesso avviso però Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo e di Confesercenti Sicilia. E’ vero che l’isola rispetto a regioni come il Lazio o la Toscana o l’Emilia-Romagna, che hanno contato, rispettivamente, saldi in negativo di 1082, 174 e 168 imprese, ha dimostrato una maggiore capacità di resistere perchè il 2022 non promette bene. “Difatti, la quarta ondata epidemica ha sostanzialmente cancellato gennaio e febbraio, e se la primavera nel resto d’Italia è partita al rallenty, con solo il 20% di camere prenotate per marzo, in Sicilia l’asticella si abbassa al 15%, mentre per Pasqua, se nell’era pre-Covid a febbraio registravamo già il 40% di prenotazioni, oggi riceviamo pochissime telefonate. Per non parlare dell’estate”.
Gli operatori possono comunque sperare nel finanziamento da seicento milioni di euro in quattro anni previsto dal PNRR che rappresenta l’opportunità per le aziende del settore di compiere un salto di qualità soprattutto in termini di sostenibilità, sicurezza, efficienza energetica.
Le agevolazioni sono rivolte a un ampio ventaglio di destinatari della filiera turistica: alberghi, agriturismi, strutture ricettive all’aria aperta, imprese del comparto ricreativo, fieristico e congressuale, stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici, parchi tematici, inclusi quelli acquatici e faunistici. Sono previste due forme di incentivo: credito d’imposta fino all’80% delle spese, cedibile a soggetti terzi (banche e altri intermediari finanziari); contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese, per un importo massimo di 40.000 euro (questo limite può essere aumentato a 100.000 euro in presenza di particolari requisiti legati a digitalizzazione, imprenditoria femminile e giovanile, mezzogiorno). L’incentivo sostiene soprattutto il miglioramento dell’efficienza energetica, al quale è destinato il 50% delle risorse. Una quota del 40% è inoltre riservata alle imprese con sede nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Per maggiori informazioni clicca qui