venerdì, 26 Aprile 2024

La montagna perde 1 mld, bene solo stranieri

Con segno meno fatturato e presenze. E cala anche la quota dei clienti fedeli

Calo a due cifre per la montagna nella stagione 2012-2013. I numeri arrivano dall'Osservatorio italiano del Turismo Montano e calcolano, per l'economia turistica, una perdita di ben 1,3 miliardi di euro con un calo del 14,9% di presenze e del 13,3% di fatturato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A garantire ossigeno alle strutture alberghiere sono in prevalenza le presenze straniere. Per la prima volta a livello nazionale, infatti, la clientela straniera raggiunge il 50% del totale; diminuisce, invece, la quota dei clienti fedeli, ovvero di coloro che sono tornati nelle stesse destinazioni o nelle medesime strutture.   
Tra i mercati stranieri, i maggiori incrementi turistici si sono registrati dal mercato russo, da quello polacco, e, a seguire, dalla Repubblica Ceca. Da rilevare, poi, un aumento del 3,8% delle tariffe rispetto alla precedente stagione invernale e una durata media del soggiorno che sfiora i 5 giorni. Il fattore prezzo incide fortemente nella scelta della struttura da parte dei clienti, i quali cercano anche servizi wellness e benessere. L'animazione, invece, è un fattore estremamente marginale. 
"La perdita per il comparto è stata considerevole: l'economia turistica che ruota attorno alla montagna bianca italiana – spiega Massimo Feruzzi, amministratore unico di JFC e responsabile di Skipass Panorama Turismo, Osservatorio Italiano del Turismo Montano – ha perso, quest'inverno, oltre 1 miliardo".    

 

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