martedì, 5 Novembre 2024

‘Sistema montagna’ asset in crescita che attira sempre più turisti

Soffia un vento positivo per la montagna italiana. Ad affermarlo i relatori intervenuti al Convegno sul futuro del turismo in montagna tenutosi a Courmayeur, introdotto dall’assessore al turismo della Valle d’Aosta Giulio Grosjacques e dal sindaco di Courmayeur Roberto Rota. Ai piedi del Monte Bianco si sono incontrati figure istituzionali, imprenditori, rappresentanti delle principali realtà del turismo per confrontare punti di vista differenti e provare a immaginare, insieme, come si evolverà il settore.

“L’Italia si conferma tra le mete turistiche più ambite in Europa, per il turismo della montagna si prevede una crescita soprattutto grazie agli arrivi internazionali – ha confermato Maria Elena Rossi, direttrice marketing di ENIT – tra gennaio e dicembre 2023 sono oltre 25 milioni gli arrivi turistici nelle strutture ricettive in Italia (+5,5% sul 2022), di cui 62,8 milioni di turisti stranieri e 62,2 milioni di turisti italiani”.

Per intercettare questo flusso occorre una filiera reattiva e capace di mediare tra la domanda e l’offerta. Come ha ricordato Giuseppe Cimminisi, presidente di Fiavet, “le agenzie di viaggio svolgono un ruolo essenziale per il turismo montano: danno struttura al rinnovato interesse verso le destinazioni territoriali, trasformandole in un prodotto costantemente appetibile grazie alla propria consulenza. L’agente di viaggio è il primo contatto che il turista ha con l’offerta del turismo montano. A lui spetta quindi il compito di valorizzare quello che non solo è un prodotto, ma un patrimonio naturale e immateriale che si fa portavoce delle nostre tradizioni”.

Secondo Laura Rolle, co-founder di Blue Eggs, “i profondi cambiamenti socio-culturali degli ultimi anni, l’accelerazione che ha dato la tecnologia a certi passaggi economici e anche culturali, richiedono una lettura che vada oltre i classici flussi turistici e i cosiddetti bisogni del consumatore. Per questo motivo ha spiegato – vanno presi in considerazione i Deep Trend: modelli narrativi profondi che determinano gli immaginari collettivi, e incidono su come le persone interpretano la realtà e danno valore ai prodotti e ai servizi e ai territori per individuare le opportunità della Montagna”.

A queste riflessioni ha fatto eco Davide Jaccod, nuovo direttore generale dell’Office Régional du Tourisme, offrendo un punto di vista ancorato alla regione più piccola d’Italia. “Lavorare nel turismo in Valle d’Aosta può essere un privilegio: il prodotto su cui ci concentriamo è carico di meraviglia e ha un potenziale ancora inespresso che può farci guardare al futuro con entusiasmo. Serve un’opera costante di collaborazione tra enti e operatori per valorizzare un’identità che non è solo tradizione, ma anche apertura verso l’esterno. Lo sguardo del viaggiatore ci aiuta a riconoscere noi stessi, e a sviluppare l’orgoglio sano di appartenere a un territorio così prezioso, dove il turista è un attore di cui tenere conto in ogni settore”.

Tornando in Italia Matteo Bonapace, direttore di ApT di Madonna di Campiglio, porta a modello la località trentina: “L’Azienda per il Turismo del territorio di Madonna di Campiglio ha un capitale sociale e un budget annuale di funzionamento a maggioranza privata. Gli operatori privati aderenti volontariamente all’Azienda sono più di 500 e questo assetto garantisce principalmente velocità operativa e una maggiore condivisione delle scelte fra pubblico e privato. La complessità di gestione di una destinazione turistica basata su una comunità locale è molto alta, ma tale complessità può essere ridotta attraverso il confronto delle buone pratiche tra località di eccellenza come appunto Madonna di Campiglio e Courmayeur, pur nel rispetto dei differenti posizionamenti sul mercato”.

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