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Roma, sindaco e associazioni chiedono tavolo con Governo su turismo
notizia pubblicata 07 Gennaio 2022 alle ore 09:15 nella categoria Senza categoria

“Va aperto subito un tavolo col governo per definire un sostegno immediato al comparto turistico che nelle città d’arte come Roma è fortemente colpito dalla recrudescenza della pandemia. La riforma degli ammortizzatori varata dal ministro Orlando è positiva e importante, ma per le città d’arte è necessario una reintroduzione temporanea della cassa Covid”. Ad affermarlo il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. A suo avviso è “molto utile anche un Consiglio straordinario col governo per affrontare il tema del sostegno e del rilancio del comparto. Sappiamo che il ministro Garavaglia e il governo stanno definendo i criteri per l’allocazione dei 700 milioni che la legge di bilancio ha stanziato prudenzialmente per misure straordinarie di sostegno. Ci aspettiamo che almeno una parte di queste risorse siano destinata a un nuovo ciclo di cassa covid gratuita per alberghi e agenzie di viaggio delle città d’arte, e che a loro volta queste aziende non procedano con i licenziamenti annunciati”, spiega il sindaco di Roma.
Dello stesso avviso anche Alessandro Onorato, assessore al turismo, ai grandi eventi, alla moda e allo sport di Roma Capitale. “Roma paga il prezzo più alto – prosegue l’assessore – 350 sono gli alberghi romani chiusi temporaneamente da marzo 2020, alcuni rischiano di non riaprire e sono migliaia i lavoratori che potrebbero perdere definitivamente il lavoro. C’è bisogno di un intervento straordinario del governo Draghi. Ci appelliamo alla sensibilità del premier e chiediamo la convocazione di un consiglio comunale straordinario alla presenza del ministro del turismo Garavaglia e di quello del lavoro Orlando. Roma da sola non ce la può fare.
“Roma non si può permettere 8000 licenziamenti. Questi i numeri cui la capitale rischia di andare incontro, secondo le stime dall’ente bilaterale Turismo per i prossimi mesi, a fronte della pesante crisi in atto. Nella capitale il settore turistico è in piena emergenza. Alcuni tra i più grandi alberghi hanno aperto procedure di licenziamento collettivo e decine di altri di medie e piccole dimensioni si stanno già muovendo nella stessa direzione: il rischio di licenziamenti collettivi o individuali plurimi del personale si fa concreto e molto preoccupante”. É la posizione di Claudia Pratelli, assessora alla Scuola, Lavoro e Formazione di Roma Capitale.
“A Roma il turismo è un asset strategico che coinvolge migliaia di lavoratrici e lavoratori, di grandi alberghi ma anche di realtà più piccole e di tutto l’indotto, oggi in condizioni di profonda incertezza rispetto al proprio futuro. E’ indispensabile perciò un’azione corale, che veda in campo tutte le Istituzioni a partire dal Governo con misure legate al sostegno all’occupazione. La riforma degli ammortizzatori sociali già in vigore è un passaggio fondamentale. In questa fase serve però bloccare i licenziamenti nel settore. Chiediamo un tavolo al Governo: il fondo di 700 milioni stanziato in legge di bilancio serva per una nuova cassa covid straordinaria per il turismo nelle città d’arte, che attraversa una crisi eccezionale”, conclude.
Anche Federalberghi Roma condivide appieno la grande preoccupazione espressa dagli assessori al Onorato e Pratelli.
“La recente chiusura di alcuni grandi alberghi, che sta determinando la perdita del lavoro per circa 300 famiglie tra occupati diretti e indiretti, è solo la punta di un iceberg: il turismo romano è ormai in cortocircuito e sono migliaia i lavoratori a rischio. Come da noi annunciato da tempo sta montando un’ondata di piena di licenziamenti nel settore alberghiero, e non solo, che va immediatamente arginata ripristinando con effetto retroattivo la Cassa integrazione Covid non rinnovata il 31 dicembre scorso e sostenendo le aziende in affitto con il credito di imposta e quelle di proprietà con la sospensione della seconda rata IMU”, ha detto Per il presidente dell’associazione capitolina Giuseppe Roscioli.
Da marzo 2020 sono chiusi 350 dei circa 1.280 hotel romani, ma a fronte della recrudescenza dei contagi e della sospensione degli aiuti governativi a lavoratori e imprese decine di altri sono ormai sul punto di interrompere l’attività.