giovedì, 14 Novembre 2024

Le Pro Loco italiane producono 2,1 mld di ‘tesoretto’. Nel weekend assemblea nazionale di Unpli

Sono circa 6.200 in Italia e nel 2018 hanno organizzato 110 mila eventi, di cui 20 mila sagre e fiere costate 700 milioni di euro e capaci di produrre un ‘tesoretto’ di 2,1 miliardi, direttamente e non, dando lavoro a 10.500 persone.

E’ la fotografia delle Pro loco italiane, una ogni 10 mila abitanti, scattata dall’ufficio studi della Cgia di Mestre. I dati sono stati anticipati in una conferenza stampa al Senato in cui è stato presentato anche un estratto del rapporto sull’impatto socio-economico delle Pro loco. I dati completi saranno presentati nell’assemblea nazionale delle Pro loco che si svolgerà nel weekend all’hotel Ergife di Roma.

Secondo i dati, lo scorso anno grazie a 300 mila volontari attivi, sono stati 88 milioni i visitatori alle varie iniziative delle Pro loco. Ai servizi offerti spicca quello della gestione delle informazioni turistiche con enti pubblici, Comuni e altro, per una quota del 57%.

“Il rapporto conferma ciò che diciamo da tempo: le Pro loco svolgono un ruolo ormai insostituibile nella valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese. Il loro riconoscimento normativo è una battaglia che non ha colori politici”, ha detto il senatore Udc Antonio De Poli. A breve sarà depositato un disegno di legge, di cui De Poli è il primo firmatario, per tutelare le manifestazioni temporanee “con l’obiettivo di semplificare le procedure, snellire la burocrazia e salvaguardare l’operato di 600.000 volontari che a me piace definire ‘le sentinelle’ dei nostri territori”, ha aggiunto il senatore.

“Per la prima volta i dati certificano il grande e infaticabile impegno delle nostre associazioni, con valori e numeri che superano ogni aspettativa”, ha detto il presidente dell’Unione nazionale delle Pro loco Antonino La Spina, sottolineando l’impegno dei volontari “vero e proprio motore attivo di quell’Italia del volontariato che produce un movimento anche economico”. Per Andrea Favaretto, direttore dello studio Sintesi Cgia Mestre, “in un’Italia che viaggia a due velocità, le Pro loco rappresentano un punto di riferimento costante per i territori” mentre Fernando Tomasello, responsabile del dipartimento Cultura dell’Unpli, ha evidenziato che “il 20% delle associazioni gestisce o partecipa alla gestione dei servizi dei musei, il 17% dei siti storico-archeologici e il 10% delle biblioteche”.

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