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I castelli siciliani si mettono in rete. Dalla Regione pronti 5 mln per l’illuminazione artistica
notizia pubblicata 28 Novembre 2019 alle ore 12:27 nella categoria Beni culturali

Sarà il Comune di Caccamo a occuparsi d’ora in poi della gestione dell’antico castello, di proprietà della Regione Siciliana e tra i più grandi e meglio conservati di tutta l’Isola. A consegnarlo al sindaco Nicasio Di Cola è stato il governatore Nello Musumeci dopo che, nello scorso mese di giugno, era stata firmata una convezione per attribuire all’amministrazione cittadina le attività che riguardano la fruizione e la valorizzazione dell’antica fortezza.

“L’obiettivo – ha spiegato Musumeci – è quello di creare una rete e, quindi, una proposta di turismo monumentale, architettonico e culturale che possa integrarsi con quello gastronomico e paesaggistico: più è diversificata l’offerta, maggiore diventa l’attrazione”. Musumeci ha anche annunciato di avere destinato cinque milioni di euro per l’illuminazione artistica dei castelli dell’Isola e di avere creato una rete tra tutti i manieri della Regione, il cui coordinamento è stato affidato alla soprintendenza ai beni culturali di Palermo.

Il Comune di Caccamo assicurerà la custodia del castello e l’apertura al pubblico con modalità e orari che garantiranno un servizio pluri-settimanale di visite. Utilizzando anche i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso, dovrà inoltre garantire interventi di manutenzione, revisione periodica delle coperture, miglioramento del decoro degli ambienti, stabilità e sicurezza dell’immobile. E ancora, dovrà occuparsi dei progetti di restauro dei soffitti, dell’abbattimento delle barriere architettoniche, della produzione di segnaletica turistica specifica e del materiale promo-pubblicitario in più lingue, ferme restando le competenze della soprintendenza per i Beni culturali di Palermo in materia di tutela e ricerca scientifica.

“Proseguirò – ha assicurato Musumeci – nell’affidamento alle amministrazioni locali che avranno così un maggiore potenziale da giocare sul piano del marketing territoriale e dell’offerta turistica”. Tra i siti che rientrano nell’elenco il castello Bauso di Villafranca Tirrena, la villa Di Pasquale di Messina, il castello cinquecentesco Spatafora, il castello Beccadelli di Marineo, le terme arabe di Cefalà Diana, il Palazzo Cappellari di Palazzolo Acreide,lo stabilimento Florio di Favignana, il Museo di Marianopoli e il Museo delle Croci di Scicli.