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Allarme turismo a Ibla: l’effetto Montalbano è davvero finito?
notizia pubblicata 20 Luglio 2022 alle ore 11:28 nella categoria Turismo

Turisti desapercidos nel ragusano e in particolare a Ibla le folle di visitatori latitano. Sotto accusa la nuova Ztl e il piano parcheggi. Ma anche la pressoché totale mancanza di organizzazione di eventi. E tra gli operatori la domanda è una: l’effetto Montalbano è davvero finito?

Secondo l’indagine svolta dal Centro Commerciale Naturale Antica Ibla per monitorare l’andamento dei flussi turistici nella stagione 2022, emerge che da marzo a giugno si è registrato un incremento di prenotazioni del 40-50% mentre luglio si ferma ad un tasso di prenotazione del 20%-30%. Per agosto e settembre la percentuale di prenotato è pari al 50% mentre ottobre si attesta intorno al 20%-30%.

Alle polemiche replica il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì: “ho avuto modo di interloquire con i titolari di alcune strutture ricettive e commerciali, i quali hanno confermato due cose. La prima è che luglio per Ibla non è mai stato un mese di punta, mentre va molto meglio a giugno, agosto, settembre e persino ottobre. La seconda è che anche a luglio stanno lavorando con volumi simili al passato. Magari non sarà per tutti così, ma anche altrove si scontano una serie di evenienze avverse che vanno dall’aumento dei costi in generale, agli scioperi aerei che stanno paralizzando mezza Europa, alla recrudescenza dei contagi Covid, fermo restando che la differenza tra chi cresce e chi no è data anche della capacità di ogni attività nel saper intercettare l’utenza, comprendere la sua capacità di spesa e migliorare i servizi. In attesa di un quadro più definito e di avere i dati della tassa di soggiorno, ogni lettura, da ogni parte provenga, può essere incompleta. Quindi un invito alla prudenza nel dare giudizi è doveroso.
Occorre riportare la discussione su binari razionali e costruttivi. Di certo non sarà aver sostituito le transenne con le telecamere a spingere un turista verso altre mete. Occorre allora guardare al fatto che la nostra terra non ha più l’attrattività dell’essere “covid free”, al complicato contesto geopolitico, al caro vita che ha inevitabilmente ridotto la capacità di spesa, alla riduzione della permanenza sull’isola di chi sceglie la Sicilia che quindi visita meno città. Ma bisogna guardare anche a noi, alle nostre strategie promozionali, alla fine dell’effetto Montalbano, a una concorrenza che si fa ogni anno più agguerrita, alla nostra politica di prezzi, alla qualità dei servizi, ad una programmazione ed una comunicazione più efficaci. Su queste basi è necessario lavorare e costruire, per questa estate e soprattutto per le prossime”.